questa suggestione impregnava l'ambiente quasi a potersi toccare.
Si videro alcune luci di grosse imbarcazioni in lontananza, quando Kitty cambiò istantaneamente rotta e s'inabissò alla volta della nave.
«Come di fronte a un pari di grande potenza e valore», pensò allora Piero, «perfino le più altezzose potenze del mare devono liete inchinarsi ad Aquila Nera ed accoglierne nelle proprie dimore i servitori e gli alti ufficiali ».
Perse così alle spalle anche le luci amiche delle stelle, l'ultima tratta di quell'avvincente viaggio fu caratterizzata dal buio impenetrabile dell'abisso marino. Gli unici barlumi, cui si aggrappavano ormai interamente gli occhi dei nostri, erano quelli delle apparecchiature interne dell'auto: specialmente, il grosso ologramma centrale, su cui si poteva facilmente seguire l'avvicinarsi veloce alla nave. Anche di questa, però, non si vedeva nulla dal parabrezza. E perfino quando la macchina rallentò rapidamente fino a fermarsi, e quando l'ologramma indicava ormai un avvenuto contatto, né Piero né Cristina |