Dopo il semaforo di via Gargallo, poté già scorgere in lontananza, sul marciapiede di destra, la figura minuta di una ragazza dai capelli rossi che corrispondeva bene alla descrizione della voce, e che pareva aspettasse qualcuno. Non aveva nulla di minaccioso... ed era davvero bella. Nel vederla, sempre più grande e più vicina, Marco si tranquillizzò ulteriormente, e provò addirittura un po' di vergogna per il suo aspetto trasandato. Ma non fu che un attimo. Poi la curiosità prevalse su ogni altra emozione o sospetto. Ora non era più solo la voce... anche quelle sembianze, di per sé sconosciute, gli apparivano stranamente familiari. Voleva, doveva andare fino al fondo di quella storia misteriosa.
Accostò e, senza dir niente, la fissò serio in viso per un momento. Lei accennò un sorriso, saltò in sella dietro di lui, e il bolide ripartì a razzo con una lieve impennata in accelerazione.
«Potevi almeno darmi il tempo di sistemarmi meglio», urlò lei allegramente mentre il vento rendeva quasi impossibile udirne con chiarezza |