«[Sergio] Non faceva sport, non studiava quasi mai, con conseguenze a dir poco disastrose sul rendimento scolastico, non gli piaceva prendere le cose troppo sul serio e si stancava facilmente dei discorsi intellettuali, scientifici o filosofici. […] Era naturalmente estroverso e burlone, pronto alla battuta e a gesti bizzarri, improvvisi e imprevedibili, come mettersi a danzare in una piazza affollata con una ragazza sconosciuta o urlare esagitato saltellando intorno alle macchine ferme a un semaforo e salutandone i conducenti. Erano gesti che esprimevano una vulcanica e spensierata voglia di libertà e gioia di vivere, e lui li compiva in modo tale da risultare quasi sempre divertente ed elettrizzante» |