«Laila sorrideva in silenzio osservando il nuovo amico così inebriato. Ma non c'era più gioia in quel sorriso, solo laboriosi presentimenti e sensazioni. Le percezioni che ella riceveva dalle persone vicine, e i sogni che viveva e ricordava, la facevano passare, a volte in maniera affatto repentina, da momenti di grande allegria e spensieratezza a momenti di estrema concentrazione e preoccupazione. I suoi poteri, e i suoi ricordi, le avevano conferito una sorta di doppia personalità che, da una parte, conservava la freschezza e l'età originarie ma, dall'altra, era più riservata e matura… adulta, in un certo qual modo: come di chi abbia già vissuto molte vite fino in fondo, sperimentandone le grandezze e le debolezze, gli sbagli e i trionfi, e che conosca tante cose del passato e del futuro di cui è bene non parlare ma che portano con sé opprimenti responsabilità e fitti pensieri»